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Ztl Fascia Verde, Gualtieri va avanti: rischio multe ultramilionarie

GenovaZtl Fascia Verde, Gualtieri va avanti: rischio multe ultramilionarie

ROMA – Piccoli aggiustamenti, qualche limatura o minima deroga per una maggiore sostenibilità dal punto di vista sociale, rigorosamente a ‘saldo zero’ di riduzione delle emissioni. Ma l’impianto del provvedimento che istituisce i varchi per il controllo della Ztl della Fascia Verde di Roma non verrà modificato. Il tema è stato discusso stamattina in Campidoglio in un vertice che ha visto protagonisti i presidenti dei Municipi della Capitale e i loro delegati, che si sono confrontati con l’assessore capitolino alla Mobilità, Eugenio Patanè e – in collegamento – con il sindaco Roberto Gualtieri.

SE NO FASCIA VERDE, VANNO ABBASSATI I RISCALDAMENTI

I risultati dei confronti e del lavoro di mediazione svolto nelle ultime settimane dall’amministrazione verranno annunciati dallo stesso primo cittadino all’inizio della prossima settimana, ma la traccia è segnata: dato che le sanzioni ultra-milionarie comminate dall’Unione europea riguardano soprattutto il diossido di azoto (NO2), l’inquinante emesso in massima parte dai veicoli diesel, per non incorrere in multe ancora più salate a carico delle tasche dei cittadini romani e laziali qualsiasi deroga in tal senso dovrà andare a incidere sullo stesso agente inquinante, e quindi sulle caldaie. Questo vuol dire che permettere, ad esempio, ai diesel Euro 4 di circolare anche da novembre a marzo – il periodo di funzionamento dei varchi – significherebbe abbassare tramite ordinanza i riscaldamenti in scuole, edifici pubblici, case popolari e abitazioni private per non compromettere il taglio delle emissioni. All’incontro di stamattina erano presenti, tra gli altri, i presidenti Lorenza Bonaccorsi (I), Francesca Del Bello (II), Francesco Laddaga (VII), Amedeo Ciaccheri (VIII), Gianluca Lanzi (XI) e Daniele Torquati (XV).

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“Non si tratta di una misura del sindaco o dell’amministrazione capitolina, parliamo di una normativa che esiste dal 2018 su cui c’è un’infrazione europea e che tutte le Regioni devono applicare, compreso il Lazio”, ha commentato Torquati all’agenzia Dire al termine della riunione. “È una decisione dell’Oms nei confronti dell’Europa, quindi a cascata dell’Europa sulle Regioni e delle Regioni sui Comuni”, le parole del minisindaco del XV, che mette nel mirino “l’ipocrisia del centrodestra che raccoglie le firme mentre governa la Regione: è insopportabile”. Si va quindi verso le deroghe chieste da più parti in questi giorni? “Vediamo, ci si sta lavorando ma bisogna vedere se ci sono tecnici disposti a firmare qualcosa del genere. Dal centrodestra ci dessero soluzioni, visto che stanno governando loro la Regione”, ha concluso Torquati. Come sottolineato da Del Bello, “stamattina sono state spiegate le ragioni di un provvedimento che già esiste dal 2018. È stato un buon confronto, la valutazione del sindaco e della Giunta- ha detto sempre all’agenzia Dire- è quella di individuare misure che lo rendano sostenibile dal punto di vista sociale”. Si tratta, ha ribadito, “di un provvedimento imposto dalla Regione e avviato già nel 2018 dalla Giunta Raggi, il sindaco Gualtieri giustamente ora fa in modo che le misure siano rispettate, perché è un tema di salute pubblica”. Ai Municipi ora il compito di far comprendere la decisione alla cittadinanza: “Faremo approfondimenti su territori, ad esempio noi organizzeremo un’assemblea pubblica per raccontare nel miglior modo possibile alla città quello che è un provvedimento giusto. È un’occasione per Roma e sarebbe bello che anche i ragazzi molto attenti all’ambiente, come i giovani di Fridays for Future ci dessero una mano a far passare questo messaggio”, ha concluso Del Bello.
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