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VIDEO | Poca neve, ma il fatturato degli impianti in Valle d’Aosta supera i 100 milioni

GenovaVIDEO | Poca neve, ma il fatturato degli impianti in Valle d’Aosta supera i 100 milioni

AOSTA – Di neve ne è caduta poca, ma l’inverno 2022-2023, per gli impianti a fune valdostani, è stato all’insegna dei grandi numeri. “È la migliore stagione invernale di sempre”, aveva annunciato, lo scorso mese, l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy. E i primi dati a consuntivo lo confermano. Dopo due anni di pandemia e uno di ripartenza, il fatturato delle società degli impianti di risalita è tornato a crescere, superando i 108 milioni di euro. Un boom di incassi e di primi ingressi che si è riversato sull’intero territorio della Valle d’Aosta, moltiplicando le presenze di turisti italiani e stranieri, i cui numeri superano quelli dello scorso anno e la media dell’ultimo decennio pre-Covid.

“Questa è stata una stagione che possiamo definire sostanzialmente positiva- conferma l’assessore al Turismo della Regione, Giulio Grosjacques- partendo dal dato degli impianti a fune che quest’anno hanno superato la soglia fatidica dei 100 milioni ovviamente questo dato si è riversato sull’offerta alberghiera ed extralberghiera e quindi le presenze sono aumentate notevolmente anche in relazione a una maggiore affluenza sugli impianti a fune. Il dato complessivo della stagione è positivo in tutti i comprensori della Valle d’Aosta sia per quel che riguarda il riferimento all’ultima stagione 2021-2022 che percentualmente rispetto agli ultimi 10 anni pre-Covid”.

Ai piedi del Cervino -dove la stagione continuerà fino al 7 maggio- hanno sciato finora più di 790.000 sciatori, con un aumento del fatturato per la Cervino spa del 22% rispetto alla scorsa stagione tra Breuil-Cervinia, Valtournenche, Torgnon e Chamois. Risultati positivi anche per il comprensorio della Monterosa Ski, che chiude l’inverno con una crescita del 16% di incassi e primi ingressi.

Per la Pila spa, che gestisce anche i comprensori di Cogne e di Crévacol, a Saint-Rhémy-en-Bosses, l’aumento del fatturato sfiora il +34%. Quanto ai turisti, secondo gli ultimi dati disponibili pubblicati sul sito della Regione Valle d’Aosta, a gennaio ci sono stati 127.000 arrivi e 407.000 presenze, circa il 30% in più rispetto allo stesso mese dello scorso anno, quando la pandemia limitava ancora gli spostamenti. I dati sono in linea con quelli dell’ultima stagione pre-Covid, a cavallo tra il 2019 e il 2020. Tornano anche gli stranieri, a gennaio in crescita del 56% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, anche se a primeggiare è ancora la clientela italiana, che è aumentata del 22% rispetto al 2022.“Possiamo dire che il trend dello sci e più in generale della stagione invernale è un trend in crescita che nell’ultima stagione ha registrato una maggiore affluenza di clienti italiani rispetto alla clientela straniera- prosegue Grosjacques-. Sulla clientela straniera stiamo recuperando ma per fortuna abbiamo avuto maggiori ingressi sulla clientela italiana”. Nonostante la poca neve caduta quest’inverno, la regione alpina ha potuto portare a casa degli ottimi risultati grazie ai numerosi punti di forza che contraddistinguono la sua offerta turistica, che va ben oltre lo sci.

“Abbiamo un’offerta variegata che ci consente di coprire le quattro stagionalità annuali- spiega l’assessore Grosjacques- in primis, l’offerta che abbiamo sugli impianti a fune dove l’amministrazione regionale negli ultimi anni ha profuso ingenti risorse e ha anche un piano di investimenti per i prossimi anni che va a toccare la riqualificazione degli impianti esistenti e nuovi investimenti per aumentare e qualificare ulteriormente l’offerta. L’offerta turistica invernale ha poi come punti di forza lo sci alpinismo e adesso in primavera cominciano ad esserci zone della Valle d’Aosta che possono essere percorse attraverso trekking a quote non molto alte”.
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