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Turismo sostenibile, affitti brevi: regole chiare, senza restrizioni

AttualitàTurismo sostenibile, affitti brevi: regole chiare, senza restrizioni

Mercato premia turismo sostenibile e numeri di CleanBnB lo dimostrano

Roma, 4 mag. (askanews) – Il turismo in appartamento negli ultimi mesi è stato al centro dell’attenzione, complice la grande ripresa del settore dopo la pandemia. La teoria secondo la quale gli affitti brevi toglierebbero abitazioni ai residenti è facilmente confutabile dai numeri. “Il turismo in appartamento gestito in modo professionale è una grandissima risorsa per il Paese. Il lavoro fatto da operatori come CleanBnB deve essere salvaguardato, così come i grandi investimenti e le centinaia di posti di lavoro generati negli ultimi anni”, ha spiegato Francesco Zorgno Presidente di CleanBnB, società quotata in Borsa e primo operatore nazionale nella gestione di appartamenti in affitto breve, con oltre 1800 immobili gestiti su 70 diverse località nel Paese.

“Se guardiamo ai gestori professionali, non esiste un vero tema di concorrenza con gli affitti tradizionali, in quanto operiamo su immobili che altrimenti resterebbero sfitti e spesso degradati; né di concorrenza con l’offerta alberghiera, che è profondamente diversa e offre servizi che gli appartamenti non possono certo proporre”.

I viaggiatori di tutto il mondo si spostano alla ricerca di soluzioni che permettano loro di vivere in modo molto diversificato l’esperienza di soggiorno, a seconda delle esigenze personali e delle motivazioni del viaggio che, vale la pena ricordarlo, possono essere dettate da motivi di piacere ma anche familiari, di studio, di lavoro o di salute. Soggiornare in appartamento rappresenta ormai una consuetudine dalla quale non si può tornare indietro, e che offre una soluzione complementare ma necessariamente molto diversa da quella del soggiorno in hotel. Il comparto degli affitti brevi, inoltre, è stato fra i primi a recuperare terreno dopo la pandemia, molto più velocemente rispetto all’ospitalità tradizionale. Questo ha permesso a tante famiglie di avere una fonte di reddito in un periodo difficilissimo, ma ha anche consentito alle amministrazioni comunali e all’erario di incassare un importante gettito fiscale anche grazie agli operatori professionali, che hanno sempre lavorato nel pieno rispetto delle regole.

Gestori professionali come CleanBnB, che lavorano non su immobili propri ma al servizio di centinaia di piccoli proprietari, negli anni hanno investito risorse importanti per fare degli affitti brevi un modello di turismo pienamente sostenibile. “La sostenibilità degli affitti brevi gestiti in modo professionale – afferma Zorgno – è sotto gli occhi di tutti. Sta nel pieno rispetto delle regole e dei massimi standard di ospitalità. Nella riqualificazione di immobili che altrimenti resterebbero sfitti e in abbandono, con grande beneficio per i centri storici e per l’indotto delle nostre città. Nella capacità di lavorare in modo sano, generando una rendita per i piccoli proprietari nostri clienti e redditività per i gestori come noi, che premia gli investimenti fatti. Nella volontà di dialogare continuamente con le istituzioni e con le amministrazioni comunali, per non perdere la grande opportunità che il turismo offrirà alle nostre città nei prossimi anni”.

“In CleanBnB crediamo fermamente che un mercato degli affitti brevi gestito da professionisti e rispettoso delle regole possa solo portare ricchezza ai territori. I tanti turisti, stranieri e non, nelle nostre città portano ossigeno agli artigiani, ai ristoranti, ai comuni e all’intero tessuto produttivo del territorio. Questo è il turismo sostenibile che da sempre rappresenta la nostra bandiera e che il mercato sta premiando. Questo è il business sostenibile in cui crediamo perché produce e distribuisce redditività”, conclude Zorgno. Poche settimane fa, il consiglio di amministrazione di CleanBnB ha approvato il bilancio 2022 con ricavi consolidati pari a 9,4 milioni di euro, in crescita del +136% su base annua, e del +187% rispetto al 2019, periodo pre-covid, e con un Ebitda positivo per circa 340 mila euro.

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