“Non condivido una parola di Francesca Albanese”
Roma, 13 feb. (askanews) – “Credo che l’amministrazione Usa stia chiedendo al premier israliano Netanyahu di non esagerare nella reazione, è una posizione che abbiamo tutti, fermo restando che Israele è stato vittima di un’aggressione bestiale”, di “una vera e propria carneficina”. Lo ha dteto oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Ping Pong, su Radio Uno. Ci sono stati “bambini messi vivi nei forni, con madri che guardavano e venivano violentate da 15 persone, amputate dei seni con cui hanno giocato a pallone”, ha ricordato Tajani, definendo Hamas la “nuova Gestapo, forse anche peggio”. “A questo punto la reazione di Israele” – all’attacco del 7 ottobre – “contro la popolazione civile palestinese è sproporzionata, ci sono troppe vittime che non sono Hamas”. ha poi detto. “E’ giusto spingere Israele alla prudenza”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, ricordando che “sin dall’inizio”, il nostro Paese ha chiesto allo Stato ebraico “una reazione proporzionata”. Poi ha aggiunto “Non condivido una parola di quello che dice la signora (Francesca) Albanese, funzionaria italiana presso l’Onu, perché “l’attacco di Hamas non è stato militare, ma un’azione che puntava alla caccia all’ebreo, che ha avuto risvolti incomprensibili, disumani, cose mai viste in nessuna guerra”. “Non è esatto quello che dice la signora e quindi comprendo anche la reazione di Israele”, ha insistito Tajani, precisando che “quando si vuole la pace si deve puntare sempre alla verità”.
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