Svelati alcuni titoli del festival dal focus sul lavoro
Roma, 5 mag. (askanews) – “Sur l’Adamant” di Nicolas Philibert sarà il film d’apertura della 19esima edizione di Biografilm (a Bologna dal 9 al 19 giugno). Il film, vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino, verrà proiettato nella serata d’apertura del festival alla presenza di Nicolas Philibert, a cui il Biografilm dedicherà un omaggio e a cui verrà conferito il Celebration of Lives Award.
Il film racconta, con il garbo e rispetto tipici dello stile di Philibert, il lavoro di un presidio psichiatrico ospitato in un battello ormeggiato sulla Senna, e ribalta quella immagine di “invisibilità” delle persone con disturbi mentali spesso rappresentati in maniera disumanizzante. (Sur l’Adamant uscirà nei cinema italiani in autunno con I Wonder Pictures).
A pochi giorni dal primo maggio, Biografilm svela un focus dedicato al lavoro, attraverso tre film europei dedicati alla condizione attuale dei lavoratori e alla loro continua lotta per i diritti nella mutata condizione lavorativa che vede un profondo cambiamento rispetto alle dinamiche industriali degli inizi del Novecento.
Erik Gandini, il documentarista pluripremiato e apprezzato per lavori quali La teoria svedese dell’amore, The Rebel Surgeon, Videocracy, Surplus sarà a Biografilm per presentare “After Work” in uscita al cinema con Fandango il 15 giugno. Parte della sezione Contemporary Lives, “After Work” esplora cos’è oggi l’etica del lavoro e come potrebbe essere un’esistenza libera dal lavoro, attraverso le esperienze dirette dei suoi protagonisti in quattro nazioni emblematiche – Kuwait, Corea del Sud, Usa e Italia.
In “The Store” di Ami-Ro Sköld, in anteprima italiana nella sezione Beyond Fiction – Oltre la finzione, un discount di una catena di successo in Svezia si trasforma in una trincea, quando le condizioni di lavoro continuano a peggiorare e anche i diritti umani più basilari non vengono rispettati. L’approccio adottato intreccia il realismo e il grottesco. Lavoratori in condizioni similari ai protagonisti si prestano come attori nella finzione cinematografica e talvolta sono sostituiti da pupazzi in sequenze stop-motion, come solito nelle opere di Ami-Ro Sköld. In anteprima italiana come evento Speciale in collaborazione con DocPoint e Next Generation, “The Happy Worker – Or How Work Was Sabotaged” di John Webster, che svela le problematiche sistemiche che minano il luogo di lavoro, usando un approccio ironico senza però perdere di vista le conseguenze che questi ambienti possono avere sulla salute fisica e mentale dei dipendenti. Il regista John Webster, che sarà presente al festival, ha di recente vinto il premio alla carriera di DocPoint 2023: The Aho & Soldan Lifetime Achievement Award.