“Dobbiamo fare ora una proiezione sulla verifica delle risorse”
Roma, 18 apr. (askanews) – “In Parlamento faremo un percorso di chiarezza, con schede e spiegazioni, illustrando gli interventi di cui abbiamo la certezza che non saranno realizzati entro giugno 2026, la scadenza del Pnrr”. Lo ha riferito il Ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, nel suo intervento in Aula alla Camera a conclusione della discussione generale sul Dl per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sul provvedimento, che deve essere convertito in legge entro il 25 aprile, il governo ha posto la questione di fiducia che sarà votata domani pomeriggio, con inizio della ‘chiama’ alle 17.30. Gioved’ il voto finale sul decreto. Intanto l’informativa del Ministro sullo stato di attuazione del Pnrr, chiesta dalle opposizioni, è stata calendarizzata per mercoledì 26 aprile, la mattina al Senato e il pomeriggio alla Camera. “Mancano solo 3 anni e 2 mesi al completamento del Piano. E’ evidente – ha aggiunto Fitto – che adesso dobbiamo fare una verifica delle proiezioni sull’utilizzo delle risorse, per capire quali si potranno spendere e quali non si potranno spendere. E’ serio e responsabile farlo ora”. Nel suo intervento in Aula, Fitto ha rimarcato il ruolo “centrale e fondamentale” del Parlamento sulle decisioni relative al Pnrr e anche sul RepowerEu, il nuovo capitolo del Piano dedicata agli interventi per l’efficientamento energetico il Ministro ha sottolineato l’importanza del confronto parlamentare. “Il RepowerEu è una delle più grandi occasioni sulle quali non mancherà la qualità della proposta e la possibilità di migliorarla con il confronto parlamentare”, ha detto. Per gli interventi del RepowerEu l’Italia, ha ricordato Fitto, ha a disposizione risorse europee per 2,7 miliardi a cui di aggiungono quelle pari al 7,5% della quota di risorse della coesione, più le risorse che ‘si liberano’ dal Pnrr, perchè riferite a interventi di cui c’è certezza che non saranno realizzati. Fitto ha ribadito che “non è intenzione del governo fare lo scaricabarile sull’attuazione del Pnrr “ma è inaccettabile – ha aggiunto – che dopo sei mesi dall’insediamento qualcuno faccia lo scaricabarile nei confronti del governo”. Il Ministro ha infine rigettato le accuse di “accentramento” che le opposizioni hanno mosso sulla nuova governance del Pnrr prevista dal decreto, e ha giudicato “false” le affermazioni secondo cui il decreto demolirebbe le strutture dei ministeri dedicate al Piano. “Al contrario – ha precisato – nel decreto rafforziamo le strutture prevedendo anche la stabilizzazione del personale”.