La democrazia si nutre di tolleranza e confronto
Roma, 9 mag. (askanews) – “Mai più violenza politica, mai più stragi”. E’ il monito con cui Sergio Mattarella ha concluso il suo discorso al Quirinale per il Giorno della memoria delle vittime del terrorismo. “Sono tante, troppe le vittime del terrorismo e dell’eversione”, ha sottolineato il capo dello Stato -. Intorno alla loro memoria ci stringiamo oggi commossi per ribadire con determinazione: mai più violenza politica, mai più stragi”. Stragi che “talvolta sono state compiute con la complicità di uomini da cui lo Stato e i cittadini avrebbero dovuto ricevere difesa; con la violenza politica, tra giovani di opposte fazioni che respiravano l’aria avvelenata di scontro ideologico”.
Le vittime del terrorismo “parlano a tutti noi, parlano ai nostri giovani sollecitandoli a fare delle istituzioni il luogo autentico del confronto politico, a non lasciarsi accecare dall’odio né tentare dalla violenza per imporre le proprie convinzioni”, ha ammonito Mattarella. E ha aggiunto: “La democrazia della nostra Repubblica si nutre di tolleranza, di pazienza, di confronto, di rispetto. E’ una strada che a taluno appare lunga e faticosa ma è l’unica di progresso della convivenza. L’unica capace di ottenere e mantenere nel tempo pace, serenità, benessere, diritti a tutti i cittadini”.
Le parole di odio e l’avversario trasformato in nemico da abbattere sono “modalità patologiche della contesa politica che vanno condannate e respinte”, ha insistito il capo dello Stato, convinto che “la Repubblica ha saputo produrre i suoi anticorpi, ben sapendo che un clima di scontro violento, parole d’odio, l’avversario trasformato in nemico da abbattere, costituiscono modalità patologiche della contesa politica che, oggi come allora, vanno condannate e respinte con decisione”.