BOLOGNA – Un virus raro che gli ha danneggiato una parte del cervello e ha rischiato di impedirgli di parlare. Se la facoltà di parola è tornata, la memoria invece ha subito danni permanenti. E così Marco Bocchi, l’attore diventato famoso negli anni scorsi per aver interpretato Romanzo Criminale, si è ritrovato quattro anni fa a fare i conti con ricordi che vanno e vengono, cose e persone che dimentica puntualmente ogni giorno, e aneddoti di infanzia che non riesce a ricordare. Marco Bocci ha parlato della patologia che lo ha colpito (è stato anche in coma) con un toccante monologo andato in onda alla trasmissione Le Iene: è accaduto quattro anni fa ed è stato molto difficile superarlo. “Per un po’ ho parlato una lingua tutta mia, incomprensibile agli altri”. Il inguaggio è tornato, ma alcuni ricordi, ha raccontato, sono spariti per sempre. Lui stesso dice di essere “sopravvissuto” a questo grave virus, un herpes che gli ha colpito il cervello nella parte “che governa la memoria e la parola “.
“ORA IN UN ATTIMO SO DARE LA GIUSTA DIMENSIONE AI PROBLEMI”
Di questo problema, Marco Bocci e Laura Chiatti avevano parlato, insieme, anche nel corso dell’intervista a Domenica In. Durante questa intervista, in cui l’attore ha spiegato che è stata Laura Chiatti a spronarlo nell’andarsi a curare Bocci ha spiegato che questa esperienza gli ha insegnato a “dare la giusta dimensione ai problemi”. Spiegandolo così: “A volte ci perdiamo in mille preoccupazioni sciocche, problemi che sono spiccioli. I problemi piccoli ci sono ancora, eh, solo che dopo una cosa del genere ti basta un istante per dare la giusta dimenzione ai problemi”.
IL VIRUS CHE LO HA COLPITO
“Aveva questa febbre che non si abbassava e aveva sempre mal di testa”, aveva spiegato laura Chaitti a Domenica In. Andarono in ospedale per un controllo, ma poi mandarono a casa perchè solo con un esame molto specifico si sarebbe potuto identificare questo tipo di herpes. “La sua salvezza è che l’herpes si è palesato con uno stato epilettico”, ha spiegato Laura Chiatti- non succede sempre”. In questo modo, la patologia è stata identificata in modo chiaro. Ma tu Marco avevi percepito la gravità della cosa?, aveva chiesto domenica Mara Venier. “No, nulla. Io ho capito molto dopo, lì per lì mi aveva preso la parte del cervello che prende la memoria e la parola, non capivo nulla, non mi ricordavo di nulla, non riuscivo a parlare”. Aggiunge Laura Chiatti: “Pensa che uscito dal coma voleva andare a lavorare il giorno dopo, con la flebo, era tranquillo”. “Mi sono reso conto dopo un paio di mesi”, dice l’attore.
“NON RICORDO GLI AMICI E VEDO UN FILM 6 VOLTE”
“Non riconosco i volti di amici e può capitarmi anche di guardare un film per sei volte prima di accorgermi che l’avevo già visto. Ricordo pochi aneddoti della mia infanzia tanto che i miei amici mi chiamano “Ma chi? Ma dove? Ma quando?”. Perché ripeto in continuazione queste domande. Vivo con Google Maps perché non ricordo le strade dei paesi attorno a dove sono cresciuto e ho dovuto imparare a fare il mio mestiere in un modo nuovo, studiando il doppio”.
“FORSE È STATO UN COLPO DI FORTUNA”
“Spesso- ha raccontato ancora Bocci- mi sono sentito ignorante, limitato, danneggiato, perché i ricordi che ci portiamo dentro da una vita ci dicono ogni giorno chi siamo. E allora io, che tanti di quei ricordi non li ho più oppure li ho, ma corrotti, mischiati all’immaginazione, chi sono veramente? Me lo sono chiesto spesso. Poi ho smesso di cercare e mi piace immaginare che anzi è stato invece un colpo di fortuna, che nel mio passato ci fosse qualcosa che dovevo assolutamente dimenticare”. Non è stato facile ritrovare un equilibrio: “Oggi con questa scocciatura ho imparato a convivere- racconta l’attore- anzi a volte me ne approfitto e fingo di non ricordare cose che invece ricordo benissimo. Ogni giorno rinasco come un uomo che ha lasciato indietro un pezzo del suo passato, per vivere il presente. Un uomo nuovo, e anche se può sembrarvi strano, un uomo felice”.
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