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Giornata Mondiale della Terra, combattere lo spreco alimentare, salvaguardare i prodotti ortofrutticoli sostenibili

AttualitàGiornata Mondiale della Terra, combattere lo spreco alimentare, salvaguardare i prodotti ortofrutticoli sostenibili

Babaco Market: riflettere sull’importanza della biodiversità e della stagionalità dei prodotti

Roma, 19 apr. (askanews) – Il 22 aprile si torna a celebrare la Giornata Mondiale della Terra, un’importante ricorrenza nata dalla proposta dell’attivista per la pace John McConnell durante la conferenza Unesco del 1969. Da allora, l’Earth Day viene ricordato a livello mondiale ogni anno, per mettere in luce l’importanza della sostenibilità ambientale, nonché per evidenziare la necessità di pratiche sostenibili per la salvaguardia della terra. Anche nella vita quotidiana e in cucina, temi come la lotta allo spreco o l’adozione di atteggiamenti ecologici sono sempre più rilevanti.

Babaco Market, servizio di e-grocery 100% made in Italy che combatte lo spreco alimentare che si origina dal campo alla tavola, invita a riflettere su come la biodiversità e la stagionalità dei prodotti contribuisca alla tutela ambientale.

Dall’ultimo rapporto ‘Living Planet Report 2022’ pubblicato da Wwf e Zoological Society of London, emerge che ‘La perdita dell’80% della ricchezza e della diversità di vita sul Pianeta è imputabile a quello che mangiamo, così come 1/3 delle emissioni di CO2 e il 70% dei prelievi di acqua dolce’.

Inoltre, la riduzione della perdita e dello spreco di alimenti è considerata tra gli obiettivi fondamentali per l’Agenda 2030 dell’ONU per lo Sviluppo Sostenibile . Le scelte di produzione agricola, trasformazione alimentare, trasporto, acquisto, gestione e consumo del cibo sono, infatti, fra le principali cause dell’allarmante perdita di biodiversità e incidono sul cambiamento climatico. Confrontando i sistemi di coltivazione emerge che in filiere corte e regionali gli sprechi prodotti sono minori rispetto a quelli dei sistemi convenzionali. Metodi agroecologici e minori sprechi implicano un aumento di biodiversità naturale, un minore impatto sui cambiamenti climatici e ambientali è infine associato alle filiere corte che, nel medio termine, assicurano una produzione simile o maggiore rispetto ai metodi di coltivazione intensivi poiché riescono a rigenerare la fertilità delle risorse . Nato nel maggio 2020 proprio con l’obiettivo ultimo di combattere lo spreco alimentare a tutela della sostenibilità e dell’ambiente, Babaco Market offre un servizio su abbonamento di delivery 100% plastic free di frutta e verdura fresca e di stagione. Si inserisce in maniera virtuosa nella filiera produttiva ortofrutticola riconoscendo un prezzo equo ai produttori in tutta Italia e aiutandoli a dare il giusto valore a quei prodotti agricoli che oggi faticano a trovare sbocco commerciale, seppur buonissimi, a causa di difformità estetiche, sovrapproduzioni o perché colture territoriali di nicchia poco conosciute al grande mercato anche se d’eccellenza (tra cui presidi slow food, prodotti IGP e PAT).

Dal 2020 ad oggi Babaco Market ha contribuito a salvare oltre 1.000 tonnellate prodotti unici da coltivazioni attive in tutta Italia – dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia – tra le quali, ad esempio:

11360 kg Mandarino Tardivo di Ciaculli: cresce nel parco agricolo di Palermo, la Conca d’Oro palermitana. Ben il 90% di tutto questo territorio è dedicato alla sola produzione di questo mandarino che si raccoglie fino alla fine di marzo nelle vicinanze della città di Palermo. Gli agricoltori del Consorzio Tardivo di Ciaculli utilizzano contenitori rivestiti in tela o juta per evitare che la buccia venga danneggiata, all’insegna della massima sostenibilità.

6290 kg di Broccolo di Torbole o ‘Foglia di vento’: presidio Slow Food che nasce sul versante Trentino del Lago di Garda anche in inverno, grazie al vento Pelèr. Un vento secco che soffia da nord e che impedisce la formazione di brina e ghiaccio sulle infiorescenze. ‘Non produciamo solo Broccolo di Torbole, ma anche uva, patate di montagna e ortaggi vari a seconda della stagionalità. A giugno abbiamo anche le ciliegie, ma abbiamo deciso di recuperare la tradizione del Broccolo di Torbole perché volevamo preservare un prodotto prezioso che può nascere solo nelle particolari condizioni climatiche del nostro territorio’, afferma Matteo Briosi, titolare dell’omonima Azienda Agricola di Torbole.

9800 kg Kiwi rosso: è una primizia non accettata dai normali canali di distribuzione poiché di taglio più piccolo rispetto ai parametri di vendita standard. ‘I kiwi rossi potrebbero sembrare al primo sguardo simili agli altri, anche se hanno una buccia più liscia e sono più piccoli, ma oltre al gusto particolarmente dolce, sono preziosi perché per coltivarli è necessaria molta meno acqua. Tutto questo grazie a innovativi sistemi di gestione dell’irrigazione’, afferma Luigi Capozzo del consorzio Kiwi Passion che riunisce 70 soci e ha un territorio di coltivazione che si estende per ben 180 ettari in tutta Italia.

4000 kg di Broccolo Fiolaro: coltivato in Veneto da ben 300 anni, è una varietà di broccolo poco conosciuta e venduta solo localmente con caratteristiche differenti rispetto a quello più comune. È, infatti, denominato ‘fiolaro’ per la presenza di germoglio (in dialetto locale ‘fioi’) lungo il fusto della pianta.

3600 kg di Satsuma: è una particolare primizia invernale, originaria del Giappone, oggi coltivata in Calabria. Non rientra nei canali della grande distribuzione poiché molto piccolo, ma ha la dolcezza del mandarino e lo distinguono le note acidule del lime ed il ricco contenuto di vitamina C.

2664 kg di Broccolo di Custoza: presidio Slow Food tipico delle terre di Custoza situate sulle colline moreniche venete del Lago di Garda, viene seminato a fine giugno, trapiantato dopo Ferragosto e raccolto a partire da dicembre dopo l’inizio delle prime gelate invernali. ‘Questa attenzione al ciclo di coltivazione è il segreto della sua ‘diversità’. Ho iniziato la coltivazione del broccoletto di Custoza con il mio amico Filippo nel 2006, con 1000 piantine sino a dare vita, nel 2015, all’azienda agricola Quei Mille. Grazie al terreno argilloso molto magro, al microclima della collina morenica che ne permette la maturazione in pieno inverno di questo ortaggio si può consumare tutto – coste e foglie che, lessate, risultano delicate e dolci’, afferma Alberto Giunchi, dell’azienda agricola Quei Mille.

2010 kg Porro di Cervere: il terreno della valle cerverese (Cuneo, Piemonte) è un mix di limo, sabbia fine e calcare. Una composizione del terreno davvero rara che offre alle radici del porro coltivato qui un nutrimento fuori dall’ordinario, continua a leggere sul sito di riferimento

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