Il ministro dell’Interno libico Fathi Bashagha rappresenta una minaccia per la sicurezza dell’Italia. E’ quanto ha affermato Alessandro Sansoni, direttore della rivista “CulturaIdentita’” nel corso della videoconferenza organizzata da Gioventù Nazionale, organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, sul tema “Libia e Mediterraneo orientale: migrazioni e conflitti”.
Secondo Alessandro Sansoni il ministero dell’Interno del Governo di Accordo Nazionale (Gna) guidato da Bashaga e’ strettamente collegato alle organizzazioni che praticano la tratta di esseri umani sulla rotta del Mediterraneo centrale, come attestano numerose organizzazioni internazionali, tra cui il Dipartimento di Stato Usa.
Ciò dovrebbe destare preoccupazione nel governo italiano, anche perchè lo stesso ministro viene indicato come particolarmente vicino alle milizie islamiste ed è stato accusato di torture nei confronti di prigionieri.
In particolare è noto il legame con Rada, la milizia islamica che gestisce il centro di detenzione illegale di Mitiga e che cerca da tempo di imporre la Sharia a Tripoli.
Rada è anche accusata di traffico di esseri umani e del rapimento di cittadini stranieri, tra cui i ricercatori russi Maxim Shugaley e Samer Sweifan, prigionieri da oltre un anno. Un altro motivo di preoccupazione sottolineato dai partecipanti alla conferenza è il rischio che, tra i migranti in partenza verso l’Italia, possano infiltrarsi alcuni islamisti siriani trasferiti in Libia dalla Turchia.
All’incontro sono intervenuti anche Francesco Di Giuseppe, vicepresidente di Gioventù Nazionale, e Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia che hanno espresso preoccupazione per il rischio che elementi fondamentalisti possano giungere in Europa utilizzando le rotte dei trafficanti.
La guerra civile imperversa in Libia dal 2011, ovvero da quando l’attacco della Nato porto’ al rovesciamento di Muammar Gheddafi e il paese cadde sotto il controllo delle milizie e delle opposte fazioni in lotta.
Attualmente a contendersi il controllo del paese sono il Gna, con sede a Tripoli, riconosciuto dalle Nazioni Unite, e l’Esercito Nazionale Libico (Lna), guidato dal generale Khalifa Haftar e vicino al Parlamento di Tobruk.
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