ROMA – Educare i bambini al rispetto dell’ambiente e all’importanza dell’economia circolare. Facendo conoscere loro, allo stesso tempo, i danni causati dalla dispersione della plastica nei vari ecosistemi: dalla natura agli oceani. Questi gli obiettivi dell’appuntamento finale del progetto Ami Scuola, organizzato stamattina da Ambiente Mare Italia al parco degli Acquedotti, a Roma.
Ad essere coinvolti, in quello che è uno degli eventi della ‘Settimana verde a Roma’ dell’Ami, sono stati circa 200 bambini della scuola Vaccari della Capitale. “Oggi siamo con gli alunni delle terze, quarte e quinte dell’istituto Vaccari- ha spiegato Alessandro Botti, presidente di Ambiente Mare Italia- si tratta di un percorso di formazione, educazione e sensibilizzazione dei ragazzi iniziato nelle scuole, con lezioni tenute da esperti, sull’economia circolare e gli effetti della presenza della plastica nell’ecosistema marino”.
Oggi “abbiamo fatto fare un’esperienza importante ai bambini- ha aggiunto Botti- qui sono stati a stretto contatto con l’acquedotto Felice e quello Appio Claudio, in una giornata di formazione nella natura. Si è svolta un’attività di ‘orienteering’, in cui i ragazzi hanno cercato e trovato cinque bandiere dell’Ami nascoste nel parco. Durante il percorso, poi, i bambini hanno raccolto i rifiuti dispersi nel parco, dotati di guanti e pinze, con un’azione di ‘urban clean up’. Alla fine sono stati poi invitati a rispondere ai quiz e a giocare al gioco della bandiera”.
Questa giornata, ha concluso il presidente Botti, “è uno dei progetti che Ami svolge nell’ambito delle iniziative di educazione e formazione con le scuole, realizzate in moltissime città italiane con la collaborazione di esperti agronomi e guide ambientali”.
“Oggi- ha voluto aggiungere Riccardo, uno dei bambini di quinta classe impegnati nell’iniziativa- ho imparato che il pianeta è una risorsa importantissima e si deve proteggere per noi stessi, per gli altri e per le generazioni future. Se usiamo troppe risorse adesso, le generazioni future avranno risorse scarse”. Emma, una compagna di classe, ha aggiunto: “Questa giornata ci ha aiutato a capire che la plastica non va gettata nei mari e nei boschi perché la Terra è la nostra casa”.
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