ROMA – Il 26 aprile 1986, alle ore 01.23, un forte boato sveglia gli abitanti di Pripyat e Chernobyl, in Ucraina (ai tempi ancora parte dell’Unione Sovietica). A causa di un guasto al sistema di raffreddamento, il reattore numero quattro della vicina centrale nucleare esplose, causando quella che le Nazioni Unite hanno definito ‘la più grande catastrofe ambientale nella storia dell’umanità’. Sono passati 37 anni dal disastro di Chernobyl, ma ancora oggi l’incidente nucleare continua ad avere delle conseguenze su ambiente e popolazioni.
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IL DISASTRO DI CHERNOBYL IN NUMERI
L’esplosione del reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl rilasciò radiazioni per un equivalente di circa 20 volte quello dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, contaminando più di 200.000 km quadrati d’Europa. Circa 800.000 persone sono state esposte alle radiazioni. Almeno 25.000 di queste sono morte e 70.000 sono rimaste disabili. Si stima che più di 6.000 casi di cancro alla tiroide possano essere collegati all’esposizione alle radiazioni in Ucraina, Bielorussia e Russia, anche se il numero preciso di casi direttamente causati dall’incidente di Chernobyl è difficile (se non impossibile) da accertare.
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LA FORESTA ROSSA
Poco dopo il fallout, gli alberi dei boschi circostanti l’impianto di Chernobyl furono uccisi dagli alti livelli di radiazioni. Questa regione boschiva è nota come Foresta Rossa, perché gli alberi morti hanno assunto una colorazione zenzero brillante. Sebbene oggi la maggior parte delle radiazioni sia concentrata nel suolo, l’area fa parte ancora della zona di alienazione.
GLI ANIMALI DI CHERNOBYL
Laddove l’uomo non può tornare, la natura ha preso il sopravvento. Da quando Chernobyl e Pripyat sono state abbandonate, lupi, cavalli selvatici, castori e altri animali hanno popolato la città. Secondo gli scienziati, gli animali che vivono all’interno della zona di esclusione di Chernobyl hanno tassi di mortalità più elevati, aumenti di mutazioni genetiche e diminuzione di natalità.
TURISMO RADIOATTIVO
Nonostante sia estremamente pericoloso, è possibile prenotare un viaggio nella zona di alienazione di Chernobyl. Da qualche anno, infatti, le agenzie turistiche organizzano gite di un giorno nella città abbandonata di Pripyat. Sebbene possa sembrare affascinante visitare una città fantasma, bisogna tenere bene a mente che si tratta di un’area altamente pericolosa. Meglio evitare.
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IL NUOVO SARCOFAGO
Nel 2016 è stato installato un nuovo sarcofago sul reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl. Un mega-arco in acciaio da 36mila tonnellate (tre volte e mezzo la Tour Eiffel) completato in 15 anni che, per almeno 100 anni, arginerà l’incubo nucleare. Si stima che l’area non sarà sicura per l’abitazione umana per almeno altri 20.000 anni.
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