Prima tappa con un documentario a cura del critico d’arte napoletano Roberto Nicolucci a Roma (Palazzo Patrizi – Costaguti)
Una nuova mappa culturale d’Italia attraverso le sedi delle Università telematiche Pegaso e Mercatorum. Palazzi d’epoca dove hanno vissuto tanti protagonisti della storia del Paese. Una serie di sette documentari racconterà questi luoghi dove oggi si trasmette e si acquisisce il sapere umanistico.
La storia dell’arte diventa geografia dell’arte. E la più innovativa e dinamica realtà nel campo della formazione on line ha scelto un forte radicamento in luoghi altamente simbolici, di grande impatto artistico e storico per mostrare come il passaggio dalla lezione frontale al remoto non abbia fatto perdere in alcun modo il valore della cultura.
Sedi dislocate con grande capillarità in tutto il Paese seguendo un fil rouge della storia d’Italia da Venezia a Ragusa, da Firenze a Napoli a Verona, passando per Caltagirone, Bisaccia e Merano.
Un articolato sistema che unisce il Paese attraverso la bellezza e la conoscenza. Luoghi del sapere con un’anima nel cuore più antico di Napoli, città da dove tutto è nato, con le sedi nei complessi monumentali di Santa Maria la Nova e Santa Chiara.
Il primo documentario non poteva però non raccontare la capitale. Le immagini di Roma all’alba inaugurano questo documentario raccontato da Roberto Nicolucci, critico d’arte napoletano e responsabile della promozione culturale dell’Università Mercatorum che apre le porte della sede capitolina di Palazzo Patrizi – Costaguti, nel ghetto ebraico, che conserva alcuni capolavori della pittura barocca (dal ferrarese Guercino al viterbese Romanelli).
“Già all’artista e scrittore cinquecentesco Giorgio Vasari, pareva uno dei palazzi più belli e ricchi di Roma.
E Vasari era uno del mestiere, uno che ci capiva”, racconta Nicolucci. “Il palazzo si fregia di due entrate con due facciate diverse: una in via Reginella, l’altra invece sfocia su piazza Mattei dove vi è la celebre Fontana delle Tartarughe. In queste stanze di palazzo è concentrato poco meno che un distillato della pittura a Roma dal Naturalismo ai primi vagiti del Barocco.
Infatti in questo palazzo si sono avvicendati i maggiori decoratori attivi a Roma dagli Zuccari al Cavalier d’Arpino, dal Guercino al Lanfranco fino al Domenichino. Scegliere questo palazzo come sede universitaria è il coronamento di un autentico progetto di scienza della conservazione”, conclude Nicolucci che proseguirà il suo viaggio con nuovi documentari nelle sedi di Napoli e di tante altre città italiane.
Il documentario sarà on line sui social delle due università dal 23 dicembre, un regalo per gli allievi che in questo periodo di chiusura non possono frequentare le prestigiose sedi, un’occasione per tutti di vedere luoghi ricchi di arte e storia in un momento in cui purtroppo i luoghi della cultura sono chiusi a causa della pandemia.
“Che questo viaggio nella bellezza nascosta della nostra Italia abbia il suo inizio dalle parti di Piazza Mattei è un atto poco meno che dovuto: non solo perché Roma è la capitale. Ma soprattutto perché i valori dell’educazione civica, del rispetto e della memoria si trasmettono meglio sotto alcuni dei più bei soffitti seicenteschi della città.
Le vicende secolari di Palazzo Patrizi – Costaguti offrono uno spaccato della vita e della cultura nel Rinascimento e nel Barocco”, commenta Danilo Iervolino, presidente delle Università Pegaso e Mercatorum.
“Tra queste mura, infatti, uno degli ultimi proprietari del palazzo, il Marchese Achille Belloso Afan De Rivera Costaguti, mise in salvo numerosi ebrei durante i rastrellamenti dei nazisti”.
Un racconto, dunque, che unisce bellezza, storia, arte, memoria, valori che hanno consentito alla Pegaso di essere oggi una delle realtà più dinamiche, propulsive e propositive del paese.