Mentre Francia e Germania hanno registrato un aumento, il BelPaese ha segnato un calo del 4,5%
Il Rapporto Istat per il 2024 mostra una situazione preoccupante per il potere d’acquisto delle retribuzioni in Italia rispetto ad altri paesi europei. Mentre Francia e Germania hanno registrato un aumento, rispettivamente dell’1,1% e del 5,7%, il belpaese ha segnato un calo del 4,5%.
“Tra le principali cause di questa stagnazione – evidenzia Guido Rosignoli, vicepresidente della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – c’è la scarsa crescita della produttività ed un livello elevato di prelievo fiscale”.
Come evidenziato della Fondazione Tarantelli, gli aumenti contrattuali sono erosi significativamente dall’Irpef, nonostante il taglio del cuneo contributivo, a cui si aggiunge il fiscal drag, dove l’aumento nominale delle retribuzioni fa scattare aliquote più alte senza adeguamenti all’inflazione.
“Accanto alla defiscalizzazione dei premi di risultato e dei benefit aziendali, però – conclude Rosignoli – l’unica proposta del Governo è quella di un alleggerimento dell’Irpef per il ceto medio, che mostra come l’attenzione sia concentrata tutta sull’Irpef, non considerando invece l’Iva che ha un impatto significativo sui bilanci familiari”.
Bru.Mar.
L’articolo Crolla il potere d’acquisto delle famiglie italiane proviene da Notizie dì.