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Covid, Ciccozzi (Ucbm): “Vicini all’endemizzazione, questa estate saremo molto più liberi”

GenovaCovid, Ciccozzi (Ucbm): “Vicini all’endemizzazione, questa estate saremo molto più liberi”

ROMA – Se lo stato di emergenza, al 31 marzo non verrà prolungato con conseguente chiusura del Cts, potremmo dire che il peggio è passato e che siamo davvero vicini alla fine di questo incubo durato praticamente due anni contraddistinto da un’alternanza di restrizioni, lockdown, riaperture che in particolare negli ultimi mesi sono state gestite attraverso lo strumento del Green Pass. Strumento che, in mancanza di obbligo vaccinale ha spinto, coloro che facevano resistenza, a vaccinarsi. La variante Omicron potrebbe segnare davvero il passaggio da uno stato di pandemia a quello di endemia del virus. Quindi non ci sarà da aspettarsi di nuovo un rovesciamento della situazione in autunno prossimo? Come il virus si endemizza e perché? A cerca di risposte l’agenzia di stampa Dire ha raggiunto il professor Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico (UCBM) di Roma.

“Dobbiamo tentare di arrivare all’endemizzazione del virus Sars-Cov 2. Il virus a livello evolutivo sta diventando un nostro compagno di viaggio, non lo eradicheremo, ma nel tempo si potrà manifestare con un numero di casi più uniformemente distribuiti e quindi finiremo per tenerlo sotto controllo. Con le sue evoluzioni il virus è sì più contagioso ma sempre meno letale. Per questo raramente oggi il virus arriva ad infettare i polmoni ma si ferma alle prime vie respiratorie. Allo stesso tempo il vaccino ha evitato d’infettare in maniera severa e continuare a fare mutazione, perché sappiamo che ogni mutazione casuale e che fa ‘comodo’ al virus lui ‘se la tiene stretta’ e forma le varianti. Oggi non avere a che fare con varianti ‘pericolose’ come Omicron è la conseguenza del fatto che il virus circola meno che a Natale”, ha detto il professor Ciccozzi.

“Molti sono gli italiani che si sono sottoposti alla terza dose e tutto questo porterà ad una endemizzazione del virus. Il virus in questo momento non è ancora endemico ma ci siamo vicini. Questo avverrà e sarà riconoscibile quando non aumenteranno i contagi per 2-4 mesi”, ha proseguito.

– E le immagini della quinta ondata che arrivano dalla Cina non ci devono preoccupare?

“Noi adesso stiamo parlando in questi termini e secondo i numeri attuali dei casi- precisa Ciccozzi- se poi arriva la variante da Hong Kong non lo sappiamo e non lo possiamo prevedere ora. Può accadere di tutto con questo virus, ma credo che difficilmente arriveremo ad avere il virus con una contagiosità elevata più di Omicron che è pari a quella del morbillo per fare un esempio. Ripeto non credo che ci saranno molte mutazioni”.

– Si può fare un pronostico su che estate avremo?

“Credo questa estate saremo molto più liberi- aggiunge l’epidemiologo- sia perché le alte temperature contribuiscono all’indebolimento del virus, come abbiamo potuto già osservare, e sia perché il virus sta prendendo la strada dell’endemizzazione. L’inverno arriverà, potrebbero esserci picchi di contagio come accade con l’influenza allora ci potrà essere necessità di un vaccino disegnato però sulla variante Omicron o sulla variante in momento predominate. Questo non significa che tutta la popolazione necessariamente si dovrà vaccinare magari sarà indicato farlo solo per una cerchia di persone fragili: come ad esempio i malati oncologici o gli over 70”.

– Per quanto riguarda lo scioglimento del Cts, si o no? E poi cosa non dimenticare mai, a livello sanitario, di questa brutta esperienza e farne dunque tesoro?

“Sull’ipotesi scioglimento Cts- prosegue l’esperto- è un po’ come ipotizzare l’annullamento del Green Pass: se accadrà o meno è una scelta politica. In ogni caso credo ci sarà comunque bisogno di mantenere una consulenza di due o tre esperti scientifici, sui quali fare affidamento, qualora si profilasse un nuovo picco d’infezione che può accadere come nel caso della ‘normale’ influenza. Ma questa triade di esperti è utile per vivere il nostro futuro in sicurezza. Mi spiego meglio: dobbiamo essere pronti a nuove possibilità per questo è necessario che venga stilato un nuovo piano pandemico per l’avvenire. Dalla Sars non abbiamo imparato nulla ma da questa esperienza dobbiamo conservare qualcosa. E poi va davvero costruita una sanità di territorio e dei centri sentinella in caso di ‘aggressione’ da parte di nuovi virus. E poi dico che in qualsiasi comitato scientifico per essere pronti e preparati a nuove pandemie ci vogliono esperti della materia e perciò non può mancare sicuramente un epidemiologo e un infettivologo”, ha concluso il professor Massimo Ciccozzi. 

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it

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