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C’è Diabolik in fiera a Bologna, ma il vero colpo lo fa la città

GenovaC’è Diabolik in fiera a Bologna, ma il vero colpo lo fa la città

BOLOGNA – Chissà cosa avrebbe dato l’ispettore Ginko per scoprire l’esatta ubicazione del covo di Diabolik. Il mistero è in parte svelato, perché il nascondiglio del celeberrimo ladro, nato dalla fantasia delle sorelle Giussani, è stato ricostruito nei minimi dettagli in Fiera, dove si stanno preparando i set per i sequel del film dei Manetti Bros che uscirà nelle sale prima di Natale.

Ed è questa la grande novità annunciata oggi: dopo averli tanto sognati, Bologna, città della musica e del cinema, grazie anche al Dams, avrà i suoi studi cinematografici. Anzi, li ha già. ‘Bolowood’ ha già aperto i battenti in alcuni edifici della Fiera in via Calzoni: in quelli che per ora si chiamano Bf Studios ci sono una palazzina destinata agli uffici delle produzioni e magazzini di 3.200 metri quadrati che non venivano più utilizzati e che diventeranno teatro di posa per set e scenografie (le produzioni più grandi potranno anche usare il vicino padiglione a due piani da 12.500 metri quadrati costruito all’inizio degli anni Duemila).

Gli stessi spazi ospiteranno attrezzerie, sartorie, sale per le prove costumi, tutto concentrato nel giro di poche decine di metri, con parcheggio annesso, a due passi dalla stazione e dal centro della città, nel cuore di quello che diventerà il polo tecnologico di Bologna.

Costruire un distretto del cinema sotto le Due Torri, però, non è solo questione di muri e capannoni. La sfida è mettere in piedi un’industria che possa dare lavoro con costanza e continuità a centinaia di persone. “Questo progetto ha potenzialità enormi. L’ambizione è non solo fare cinema e cultura, ma fare anche business, formando troupe, tecnici e artisti. Il grande obiettivo è creare professioni stabili, una generazione di bolognesi che ogni giorno fanno cinema”, spiega il regista Mauro Manetti.

Mauro Manetti, assieme al fratello Antonio, ha inaugurato gli studios per l’allestimento del set dove saranno girate parte delle scene di Diabolik 2 e 3. “Bologna, che già è conosciuta nel mondo, potrà essere punto di riferimento anche per la produzione cinematografica”, sottolinea il presidente della Fiera, Gianpiero Calzolari. “La nostra idea è che la Fiera non possa essere solo il contenitore di grandi manifestazioni fieristiche, l’obiettivo è che nel corso di tutto l’anno nel quartiere si svolgano delle attività. Abbiamo iniziato con lo sport, le attività culturali, oggi c’è questa grande opportunità”, aggiunge Calzolari. “Mai la filiera audiovisiva nel mondo è stata così attiva: è esplosa con le piattaforme e le serie televisive”, fa notare il direttore della Cineteca, Gianluca Farinelli.

“La Fiera è un posto perfetto per posizione e per le professionalità che include. Non è caotica come Roma. Per noi è stato amore a prima vista e siamo felici di fare le cavie”, assicurano i Manetti Bros. “Bologna può diventare centro di produzione anche per soggetti esteri”, sostiene il produttore Simone Bacioni (ha lavorato con Giorgio Diritti anche a “L’uomo che verrà”). “La città fino a 15 anni fa era ricca di maestranze, che poi si sono allontanate. Ora possono rientrare. Da questo punto di vista il tema dell’accoglienza è fondamentale e Bologna è una città considerata cara”, avverte lo scenografo dell’Amica geniale, Giancarlo Basili.

“Ringrazio Lepore, se non ci avesse stracciato i m…ni non ci saremmo arrivati”, ammette Farinelli. “Attireremo investimenti, attireremo nuovo lavoro e maestranze. Torneranno a lavorare a Bologna le più grandi eccellenze del cinema italiano. Adesso bisogna raccontare che questa opportunità c’è”, conclude l’assessore.

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