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Bologna, rischio focolaio a messa: appello del sindaco di Calderara

GenovaBologna, rischio focolaio a messa: appello del sindaco di Calderara

BOLOGNA – Nuovo allarme a Calderara, Comune alle porte di Bologna, per il pericolo di un focolaio. La causa? La presenza di alcuni soggetti positivi alla messa della domenica delle palme nella chiesa di Lippo. Per questo in mattinata il sindaco Giampiero Falzone, dopo aver ricevuto una comunicazione da parte dell’Ausl di Bologna, ha lanciato un appello via Facebook perché si faccia avanti chiunque fosse presente alla celebrazione. “Senza allarmismi- precisa il sindaco- ma per evitare l’insorgere di un focolaio e contenere l’eventuale diffusione del virus, stante l’individuazione di alcuni positivi a questa messa. Chi si segnalerà verrà sottoposto subito a tampone”. La funzione religiosa messa sotto osservazione è quella delle 18 del 28 marzo scorso, nella chiesa di San Filippo Neri a Lippo di Calderara. Si parla in tutto di 25 persone, che ora saranno testate.

“L’obiettivo che come amministrazione abbiamo, e che ho concordato con l’Ausl, è individuare chi era presente alla messa- precisa Falzone- esclusivamente questo, e solo per motivi sanitari. Leggo, in particolare sui principali social, di proteste, polemiche, accuse ai più svariati soggetti: i protocolli, il Comune, il Governo, la Chiesa. Non è sicuramente questo il terreno nel quale litigare, e non è assolutamente il momento di fare polemica”. Il sindaco ribadisce dunque che “quella che stiamo compiendo è un’azione di sanità pubblica, studiata per far effettuare il tampone a chi era presente ed evitare ulteriori contagi, visto che ognuno di noi potrebbe avere un contatto con un positivo che è stato a quella messa e che non sa di esserlo”. Qualcuno, sottolinea ancora Falzone, ha già fatto il tampone “ed è risultato positivo e per questo ci siamo mossi, non certo per polemizzare coi protocolli messi in atto in occasione delle messe”.

Il sindaco di Calderara ricorda che “esiste un accordo del Ministero della Salute con la Cei che disciplina la sicurezza durante le celebrazioni”. Quindi, continua Falzone, “quanto accaduto ci deve suggerire che quel protocollo deve essere migliorato, ad esempio prevedendo che vengano registrati prima di ogni messa nome e cognome dei partecipanti, come si fa per manifestazioni, laboratori e altro”. Secondo il primo cittadino del Comune bolognese, “dobbiamo procedere con coraggio a graduali riaperture che interessino tutti gli ambiti della nostra quotidianità: proprio per questo bisogna fare tesoro delle cose che accadono e trovare subito delle soluzioni che eliminino il rischio di ricadere in errore”.

Oggi, assicura Falzone, “il mio interesse è monitorare in modo esaustivo la situazione di Lippo, e ci stiamo riuscendo, ma esclusivamente per una questione di prevenzione e sicurezza. Non perdiamo di vista il nostro obiettivo: stanare il virus per cacciarlo definitivamente e col fondamentale aiuto dei vaccini riprenderci la nostra vita. Abbiamo già pagato un tributo abbastanza alto, anche a Calderara: non roviniamo il lavoro fatto con polemiche inutili e pretestuose, ma contribuiamo tutti all’uscita dal tunnel”, esorta il sindaco.

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