CATANZARO – La polizia ha arrestato 62 persone a Catanzaro, su richiesta della locale Procura della Repubblica Direzione distrettuale antimafia. I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati, avvenuti nel capoluogo.
Delle 62 persone arrestate 38 sono destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli ulteriori 24 di quella degli arresti domiciliari. Le indagini hanno riguardato l’operatività a Catanzaro di un’organizzazione criminale di tipo mafioso, riconducibile a soggetti della comunità di origine rom, stanziali nella zona sud della città, ricostruendone l’organigramma, con i ruoli dei vari associati. Si tratta, in particolare, di gravi elementi indiziari circa l’attuale assetto dell’organizzazione criminale riconducibile a soggetti, affrancandosi da ruolo, ricoperto in passato, di terminale operativo delle cosche di ndrangheta del crotonese, con la gestione indipendente delle attività estorsive, oltre che delle attività di spaccio di sostanza stupefacente, sul territorio di Catanzaro.
FERRO: IMPRENDITORI HANNO ROTTO IL MURO DI OMERTÀ
“Rivolgo le mie congratulazioni alla polizia di Stato di Catanzaro che all’alba di oggi, con una vasta operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal procuratore Nicola Gratteri, ha sferrato un duro colpo alla criminalità rom che opera nei quartieri sud di Catanzaro, eseguendo oltre 60 misure cautelari in cui vengono contestati i reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, detenzione di armi”. Così la sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro che aggiunge: “L’indagine, come ha spiegato il direttore Centrale anticrimine della polizia di Stato prefetto Francesco Messina, ha evidenziato la leadership criminale delle cosche del Crotonese sulle consorterie del capoluogo, ma soprattutto il coraggio di alcuni imprenditori di rompere il muro di omertà, denunciando le richieste estorsive e affiancandosi allo Stato”.
OCCHIUTO: DURO COLPO INFERTO AL SISTEMA CRIMINALE
“La vasta operazione messa in atto oggi dalla polizia di Stato di Catanzaro, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e dal procuratore Nicola Gratteri, contro gli insediamenti criminali nella zona sud della città capoluogo di Regione, rappresenta un duro colpo inferto al sistema dell’illegalità che troppo spesso soffoca lo sviluppo dei nostri territori a scapito della Calabria sana che ha tanta voglia di riscatto”. Così il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto.
SINDACO CATANZARO, FIORITA: GRATI ALLA MAGISTRATURA
Non esistono fortini inespugnabili, avevo scritto un anno fa riferendomi agli insediamenti criminali nella zona sud della città, e il procuratore Gratteri e le forze di polizia lo stanno dimostrando con i fatti. Siamo grati alla magistratura, al questore, agli uomini della polizia di Stato per il nuovo colpo inferto al sistema dell’illegalità che da troppi anni costituisce un elemento di forte preoccupazione per i cittadini e la loro sicurezza”. Così il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita che aggiunge: “Impressiona molto la metodologia di stampo mafioso che è stata rilevata dagli inquirenti e la stretta relazione con il mercato della droga. Desidero esprimere al procuratore Gratteri e ai suoi collaboratori, a tutte le forze dell’ordine, dalla PS ai carabinieri alla guardia di finanza, il ringraziamento di tutta la città che si ritrova al loro fianco in questa delicata lotta all’illegalità e al crimine”.
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