ROMA – Promuovere i talenti delle ragazze e delle giovani donne in situazioni di svantaggio socio-economico attraverso piani personalizzati di accompagnamento educativo, a partire dai loro bisogni, desideri e aspirazioni. È l’ambizioso obiettivo di ‘Futura’, il progetto di Save The Children, Yolk e Forum Disuguaglianze e diversità, sviluppato in collaborazione con Intesa Sanpaolo e presentato questa mattina a Roma nella sede di Save The Children.
Il progetto pilota, che avrà la durata di due anni, è stato avviato in tre territori caratterizzati da svantaggio socio-economico nelle città di Napoli, Roma e Venezia, e prevede una presa in carico integrata, in collaborazione con le famiglie, la scuola, i servizi sociali e le associazioni attive sul territorio, di 300 ragazze e giovani donne (100 per ciascuno dei 3 territori individuati), tra cui 50 giovani madri. Per le adolescenti tra i 13 e i 18 anni il focus sarà il reinserimento in un percorso formativo, mentre per le giovani tra i 18 e i 24 anni, l’obiettivo sarà un percorso di professionalizzazione ed emancipazione. Le giovani mamme, beneficeranno di un sostegno ad alta intensità di accompagnamento rispetto ai bisogni concreti collegati all’accesso al mondo del lavoro e alla cura dei figli, che include anche attività laboratoriali per rinforzare il grado di autonomia e percorsi mamma-bambino per favorire una genitorialità positiva.
I 300 Piani educativi personalizzati, sostenuti ciascuno da una dote educativa individuale assegnata, sono definiti a partire dai bisogni, inclinazioni e aspirazioni specifiche di ciascuna ragazza. I percorsi prevedono la predisposizione e la fornitura di beni o servizi, come ad esempio: l’acquisto di libri, kit scolastici o strumentazione necessaria al percorso formativo; le spese di trasporto per raggiungere le sedi di studio; il pagamento delle rette scolastiche o dei corsi di formazione e di servizi di consulenza o supporto in ambito psicologico, medico, educativo, legale, di orientamento al lavoro, ma anche l’erogazione di voucher per l’ acquisto di beni di prima necessità (generi alimentari, igiene, salute e altro).
‘Futura’ attiverà un piano specifico di valutazione dell’impatto concreto degli interventi sul percorso, con l’obiettivo di rendere la metodologia sperimentata nei due anni riproducibile a livello nazionale. Luca Cordero di Montezemolo, ideatore dell’iniziativa, ha detto che “il distacco educativo in Italia è inaccettabile, per questo abbiamo pensato di mettere al centro del nostro progetto le giovani donne. Spesso ragazze dal grande potenziale di crescita non hanno la possibilità di portare avanti i loro studi. E questo nel 2023 per noi è impensabile”
In Italia, più di 2 milioni di bambine e bambini vivono in condizione di povertà assoluta o relativa, e sono esposti al rischio di scontare questo svantaggio anche nel loro percorso formativo verso l’età adulta.Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, ha detto che gli obiettivi di una banca che genera utili c’è anche quello di reinvestire in progetti per la comunità. “Il tema delle disuguaglianze- ha aggiunto- è una delle problematiche maggiori per il nostro Paese. Con progetti come Futura vogliamo capire cosa si può fare per cercare di ridurle, e intervenire là dove lo Stato è assente. Il problema dei giovani che non studiano e non lavorano è strettamente connesso anche con quello della natalità e della crescita del Paese- ha concluso- E con progetti-simbolo come questo, vogliamo far capire alla comunità il ruolo che può avere una banca nel nostro Paese”.
“Abbiamo scelto la povertà educativa come area in cui intervenire perché pensiamo che la povertà educativa e quella economica siano due lati della stessa medaglia- ha aggiunto Claudio Tesauro, presidente Save the Children Italia- Vogliamo davvero aiutare le donne per fare in modo possano personalizzare il loro percorso. Questi sono esempi concreti di interventi che poi saranno misurabili”.
“Oggi la complessità e la multifattorialità della povertà educativa sono tali che ci impongono risposte diversificate, sperimentali, flessibili- ha infatti spiegato Andrea Morniroli, Co-coordinatore nazionale Forum Diseguaglianze e Diversità- è pensato come un progetto che sfida innanzitutto noi, soggetti che al progetto abbiamo dato vita insieme, nel trovare queste risposte che siano il più possibile adeguate ai bisogni e ai sogni delle ragazze che in questi due anni ci proponiamo di supportare. Ma sfida anche i territori in cui si realizza e le stesse persone beneficiarie. Si propone non solo come progetto concreto ma come spazio in cui dal fare e dallo sperimentare si vogliono trarre indicazioni di buona politica da offrire ai decisori, sia locali che nazionali”.
“I neet in Italia sono per il 56% donne, ragazze che non studiano e non lavorano- ha concluso Clementina Cordero di Montezemolo, Presidente YOLK- Con Futura abbiamo scelto di non lasciare indietro le ragazze che, pur vivendo in un contesto di povertà materiale, hanno un sogno in ambito professionale. Andiamo incontro alle giovani mamme affinché possano prendersi cura dei figli ma fare anche altro, aiutiamo le ragazze migranti che sappiamo spesso relegate dalla famiglia a ruoli predeterminati e rigidi e invece vogliono fortemente seguire le proprie inclinazioni personali”.
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