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A Valencia tutti contro Mazón dopo l’alluvione e il no ai volontari: “Vuole nascondere i cadaveri”. I dispersi sono 1.900

AttualitàA Valencia tutti contro Mazón dopo l’alluvione e il no ai volontari: “Vuole nascondere i cadaveri”. I dispersi sono 1.900

BOLOGNA – È una catastrofe senza fine quella della regione di Valencia investita e travolta, nei giorni scorsi, da una violentissima alluvione causata da una tempesta denominata ‘Dana’, che ha portato sulla zona, in una manciata di ore, il quantitativo di acqua che solitamente piove in un anno. Il numero dei morti, e soprattutto quello dei dispersi, è andata aumentando con il passare delle ore e giorno dopo giorno.

205 MORTI, 2.000 DISPERSI E POLEMICHE A NON FINIRE

Al momento, il bilancio sarebbe di almeno 205 morti e all’appello mancano qualcosa come 1.900 dispersi, buona parte dei quali potrebbero tragicamente diventare morti. Su alcuni centri della provincia, nelle drammatiche ore della serata e notte tra martedì e mercoledì, si sono abbattuti fiumi di fango scesi dalle colline, che hanno travolto tutto, riempito le strade, bloccato le automobili. Molte persone sono rimaste letteralmente imprigionate e non sono potute uscire. Le auto stesse sono state trascinate via. Una tragedia. Oltre al conto delle vittime che aumenta, sono inevitabilmente giorni di polemiche a non finire in Spagna. E nel mirino c’è il governatore di Valencia Carlos Mazón, accusato in primis per la mancanza di una adeguata allerta meteo prima del ciclone, e poi per la gestione dell’emergenza.

ORA PAURA PER LE BALEARI

L’alluvione ha causato disagi enormi, con migliaia di persone rimaste ormai da giorni senza luce (sarebbero 50 mila) e accesso all’acqua potabile (360 mila), oltre che con pochissimo cibo. Intanto, la perturbazione che ha devastato Valencia si è spostata anche in Andalusia tra giovedì e venerdì (ci sono state inondazioni nella provincia di Huelva) e ora una nuova allerta meteo è stata diffusa per le isole Baleari. Nuove forti piogge sono attese anche sulla comunità valenciana e nell’Andalusia occidentale: Valencia e Castellon, come il sud di Tarragona. L’allerta è arancione.

IL NO AI VOLONTARI E L’ACCUSA A MAZÓN: “VUOLE NASCONDERE I CADAVERI”

Tra le polemiche che hanno investito il governatore Mazón c’è anche quella per aver chiuso l’accesso alle zone della tragedia. Una decisione che ha seguito un appello, lanciato venerdì rimasto inascoltato, a non recarsi in quelle zone alle migliaia di volontari che sono scesi in campo per aiutare. Le immagini che ieri, 1 novembre, sono rimbalzate sui social, hanno mostrato una solidarietà incredibile, con migliaia di persone in cammino, ciascuno con la propria pala in spalla: un fiume di persone dirette nelle zone della provincia di Valencia colpite più gravemente dall’alluvione. Mazón aveva invece lan ciato un appello a stare a casa, sostenendo che i volontari in campo bloccassero gli spostamenti per gli operatori di soccorso. Alla luce della chiusura degli accessi ai sobborghi della provincia di Valencia teatro della tragedia, da più parti si sono levate polemiche e l’accusa al governatore Mazón di voler nascondere qualcosa, a partire dal numero di cadaveri ancora intrappolati e non recuperati. Il paese ha messo l’esercito per assistere le popolazioni in difficoltà, con lo schieramento di oltre 1.700 militari. E ieri ne sono stati mandati nelle zone alluvionate altri 750.

It’s hard not to get emotional.This is Valencia and those people on bridge are crossing the river to go help the victims of the flood as today is bank holiday.City within river ring was not affected, as neighbourhood outside the ring was.Brotherhood pic.twitter.com/snFcvEHCv3— Tancredi Palmeri (@tancredipalmeri) November 1, 2024

LA BRUTTA FIGURA E IL VIDEO SPARITO

Oltre al mancato allarme prima dell’alluvione, venerdì Mazón ha messo insieme un’altra brutta figura per aver detto, in un video, che il temporale si sta spostando e che la situazione era in miglioramento. Il suo dipartimento per le Emergenze aveva detto il contrario poco prima e lanciato l’allarme: il video in breve tempo è sparito dai social. C’è poi anche un altro tassello che gli sarà rinfacciato: l’aver soppresso l’Unità Valenciana di Emergenza, che era stata istituita dall’ex governatore Ximo Puig (Psoe) per far fronte a emergenze di questo tipo. Il partito di estrema destra di cui Mazón è alleato, Vox, ha un approccio negazionista verso il tema dei cambiamenti climatici ed è anche per questo che l’Unità era stata cancellata.

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