Dici Ugo Tognazzi e pensi allo sgangherato reietto dagli occhi storti de “I mostri”; dici Tognazzi e ti viene in mente la supercazzola denaturata rifilata a chicchessia dal conte decaduto Raffaele Mascetti di “Amici miei”; dici Tognazzi e ti viene in mento Renato, l’omosessuale dell’eccentrica coppia de “Il vizietto”, ruolo che gli darà il successo internazionale che meritava. Ugo Tognazzi era una maschera straordinaria, mostro sì ma di bravura, nato nell’avanspettacolo ma capace a teatro di recitare Pirandello in francese. Vita consumata soprattutto tra tv (restano negli annali le gag con Raimondo Vianello) e il cinema. Tognazzi, il giovane ragioniere cremonese del salumificio Negroni,
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