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1 maggio, sindacati a Potenza: non è una festa ma mobilitazione

Attualità1 maggio, sindacati a Potenza: non è una festa ma mobilitazione

Lavoro, Costituzione e questione meridionale al centro

Roma, 28 apr. (askanews) – Sarà un primo maggio di mobilitazione e non una festa quella che Cgil, Cisl e Uil celebreranno lunedì prossimo a Potenza. Per le tre confederazioni non ci sono le condizioni per festeggiare: troppi lavoratori sono precari o poveri, le morti sul lavoro sono un’emergenza nazionale, troppi giovani non trovano un’occupazione, i salari sono troppo bassi e sono stati erosi da un’inflazione che ha raggiunto il 10%, i pensionati vivono con assegni da fame.

Quella del capoluogo lucano è stata una scelta per porre l’accento sulla difficile situazione economica e sociale delle regioni meridionali; una città simbolo del Mezzogiorno dal quale ripartire con una nuova stagione di sviluppo e crescita. Il tradizionale appuntamento, quest’anno dedicato al 75esimo anniversario dall’entrata in vigore della Costituzione, si svolgerà nelle stesse ore in cui il consiglio dei ministri è chiamato a varare il decreto lavoro.

Un provvedimento su cui non mancano le critiche dei sindacati, che giudicano insufficiente il taglio del cuneo pari 15-18 euro al mese manifestando anche preoccupazioni per la riforma del reddito di cittadinanza e l’ipotesi di reiterare per tre anni i contratti a termine. Diversità di vedute che saranno confermate nell’incontro di domenica sera a Palazzo Chigi, alle 19, con la presidente del consiglio, Giorgia Meloni.

Una convocazione a pochissime ore dal varo del decreto che ha lasciato perplessi i leader sindacali, che nelle settimane scorse hanno deciso le tappe della mobilitazione unitaria contro il Governo per una vera riforma fiscale, lotta alla precarietà, salari più alti, più risorse per sanità e welfare. A maggio, per tre sabati consecutivi Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza (il 6 a Bologna, il 13 a Milano e il 20 a Napoli) a conclusione di assemblee nei luoghi di lavoro.

Il 20 maggio è la deadline fissata per ottenere risposte concrete dall’esecutivo sulle richieste contenute nella piattaforma unitaria. Se non ci saranno, la mobilitazione andrà avanti con forme e modalità che saranno discusse negli organismi direttivi e unitari con lo sciopero generale che, a quel punto, diventerebbe un’opzione concreta.

“Non ci piace essere convocati quando il provvedimento è già preso. Sarà un’informazione di quanto già deciso. Ascolteremo e vedremo, ma non è questo il metodo che ci piace”, dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “Siamo riusciti ad avviare tavoli su grandi priorità come fisco, pensioni e salute e sicurezza sul lavoro che però sono impantanati, arenati ormai da mesi”, dichiara il leader della Cisl, Luigi Sbarra. “Le condizioni oggettive dei lavoratori non sono tali da poter parlare di festa. Sarà un primo maggio di mobilitazione e rivendicazione”, aggiunge il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri.

Dal palco di Potenza i tre leader sindacali prenderanno la parola a partire dalle 12,10. Landini, Sbarra e Bombardieri si ritroveranno poi nel pomeriggio in piazza San Giovanni, a Roma, per il concertone: nove ore di musica con circa 50 artisti.

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